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STORIA

Il Castello di Saltemnano

Il Castello di Saltemnano è un imponente complesso medioevale, di cui vi è menzione già in un documento del 1053: una fortificazione circondata da cinta muraria, ancora in parte visibile nei tre massicci torrioni. Il Castello si raccoglie attorno ad un cortile centrale, a cui vi si accede dall’unica porta in mattoni ad arco, sormontata da piombatoi.

Insediamento di origine romana divenuto successivamente una villa campestre con l’aspetto di un fortilizio. La località fu donata da Ugo da Saltennano al Vescovo di Siena Giovanni nel 1053 insieme ad altri possedimenti, dieci anni dopo vi fu fondata una chiesa intitolata a San Michele Arcangelo che venne più volte danneggiata e definitivamente distrutta nel 1449. Le prime fortificazioni furono edificate nell’XI e XII Sec., rinforzate alla fine del 1300 e restaurate nei primi anni del 1400 quando furono dotate di quattro torri e di un mastio . Nel 1420 Giacomo de’Pecci, proprietario di Saltennano, ospitò il Papa Martino V con la sua corte e durante il soggiorno venne stipulato un accordo in cui il Pecci concesse al Papa un prestito di 45.000 fiorini in cambio della rocca di Spoleto. A partire dalla metà del 1600, la proprietà passò alla famiglia Massari.

La crisi dell’insediamento e del territorio circostante avvenne con la peste del 1348, che a Siena falcidiò 2/3 della popolazione, e proseguì per tutto il XV secolo e oltre con il susseguirsi delle pestilenze, delle carestie e delle scorrerie delle compagnie mercenarie.
Non a caso nel 1402 a Saltennano stavano 10 uomini per la custodia del cassero mentre nel 1453 si lamenteranno presso il governo senese i numerosi danni ad opera del Duca di Calabria. Nel 1449 la chiesa è in rovina.
A partire dal 1420 Saltennano viene ceduta alla nobile famiglia senese dei Pecci: in quell’anno Giacomo de’ Pecci ospitò papa Martino V (Oddone Colonna, 1369-1431) e la corte pontificia nel castello. Il castello, il cui palazzo fortilizio dotato di quattro torri era stato riedificato o migliorato per l’occasione, oltre che statio durante il viaggio della corte papale fu anche lo sfondo per un accordo fra Giacomo e il papa, dove il primo concesse al secondo un prestito di 45.000 fiorini ricevendone in pegno e garanzia la rocca di Spoleto, che tenne per alcuni anni.
A partire dalla metà del XVII secolo la proprietà di Saltennano passa alla famiglia Massari, originaria di Radicofani ed emigrata a Siena tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, e che vi abita ancora oggi. Il XVII secolo, con la sottomissione ai Medici e al Granducato di Toscana vide un lieve miglioramento per Saltennano.
Nel 1777, infine, un Decreto del granduca di Toscana aggregherà alla comunità di Buonconvento i “comunelli” circostanti, fra cui Saltennano; nel 1809 l’operazione si ripeterà sotto il governo napoleonico spostando però il nostro castello sotto la mairie (comune) di Monteroni, ponendo fine al secolare autogoverno della comunità e nascondendola alla storia.